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ORGANIZZAZIONI ADATTIVE E PRATICHE RIFLESSIVE
Come fiorire in un mondo che cambia
Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un articolo di Deloitte che ha stimolato la mia riflessione: evidenziava quanto sia oggi imprescindibile per le organizzazioni ripensare le proprie abitudini e pratiche manageriali nell’ottica di una maggiore attenzione a dimensioni umane quali significatività, ben-essere e scopi (purpose). Dimensioni e bisogni umani universali, profondamente radicati in noi ma forse per troppo tempo tenuti in secondo piano in ambito business.
Ve ne ripropongo un breve estratto:
“COVID-19 has reinforced our conviction that human concerns are not separate from technological advances at all, but integral for organizations looking to capture the full value of the technologies they’ve put in place. As organizations looked to adapt their ways of working in response to the crisis, they found that, in many— though not all—parts of the world, technology was not the greatest challenge. […] In those where the technology has been available, one of the biggest barriers was the difficulty of building models to integrate humans with those technologies: to create new habits and management practices for how people adapt, behave, and work in partnership with the technology available to them; to fulfill distinctly human needs such as the desire for meaning, connection, and well-being at work; to maximize worker potential through the cultivation of capabilities; and to safeguard ethical values.“
From Deloitte Insights. “Returning to work in the future of work Embracing purpose, potential, perspective, and possibility during COVID-19”Abitare la complessità dell’ecosistema in cui siamo calati e muoverci in esso in maniera efficace e soddisfacente è una sfida complessa per persone e organizzazioni. Per affrontarla con successo, ben-essere e sviluppo personale sono elementi fondanti su cui tanto le aziende quanto i singoli devono oggi più che mai porre attenzione, investimento e cura.
Il tempo della crisi è per definizione tempo ambiguo, di cambiamento: vengono meno certezze usuali e nello stesso momento ci troviamo di fronte ad embrionali possibilità di evoluzione e sviluppo. Sta a noi, come persone e come organizzazioni, decidere quali possibilità alimentare e quindi quali tra le molte possibili far crescere realmente.
Come fare?
Ritengo che una chiave sia imparare ad abitare dinamicamente il cambiamento, a muoverci consapevolmente nel divenire. Valorizzando e stimolando capacità che già possediamo, che le nostre persone già possiedono. Come diceva la filosofa spagnola Maria Zambrano:
“Una vita vera sarà quella che sa attraversare il suo tempo, essere innanzitutto un modo felice di muoversi nel tempo, senza risultare sottomessa come le cose, tremante come i vegetali o prigioniera come l’animale, ma desta e libera come deve essere l’uomo.”
Maria ZambranoAllenare la nostra capacità di muoverci felicemente nel tempo e far fronte al perpetuo mutamento significa allenare le nostre competenze più “umane” e le nostre soft skills. Su questi aspetti, pratiche riflessive come il Philosophical Counseling e le pratiche filosofiche possono dare un grande contributo in quanto consentono di stimolare e riattivare la varietà delle dimensioni del nostro pensiero e donare autenticità al nostro modo di vivere nel mondo. Elementi importanti per una leadership autentica, dinamica, recettiva, in grado di creare le condizioni per tirare fuori il meglio da sè e dagli altri.
Nato in Germania negli anni ’80 e poi diffusosi negli altri paesi europei e negli Stati Uniti (dove è stato reso celebre dal best seller di Lou Marinoff “Platone è meglio del prozac“), il Philosophical Counseling è una pratica con cui vengono stimolati processi decisionali e chiarificatori attraverso metodi e strumenti, appunto, di tipo filosofico, con il fine di rispondere a specifiche domande e questioni dell’esistenza quotidiana.
A me piace descriverlo come l’opportunità di ritagliarsi momenti e spazi per sè durante i quali avere la possibilità di condividere aspirazioni, difficoltà, desideri di sviluppo in dialogo con un partner di pensiero. Il ruolo del Philosophical Counselor è quindi quello di agire come un catalizzatore in grado di stimolare una maggiore consapevolezza, illuminando i nostri punti ciechi e rendendoci in grado di utilizzare al meglio le risorse di cui già disponiamo… ma che magari per svariati motivi avevamo smesso di valorizzare o di riconoscerci.
I benefici derivanti da questo tipo di percorsi hanno sfumature personali differenti per ciascuno ma, volendo trovare un comune denominatore, sono accomunati dal regalare al nostro sguardo sul mondo maggiore ampiezza, profondità e ricchezza. In un momento storico in cui aziende ed organizzazioni sono alla ricerca di prospettive innovative e valorizzano la ricchezza portata dalla diversità, tali benefici sono in grado di tradursi in motore di cambiamento reale.
La varietà e solidità del patrimonio di strumenti e tradizioni cui le pratiche filosofiche possono attingere consentono un vero e proprio tuffo in una vasca di rigenerazione per il nostro pensiero e ben-essere! ( (Ecco quindi: la maieutica socratica, che ci accompagna a scoprire le nostre verità interiori; la saggezza stoica, che ci aiuta a prendere la vita con filosofia; il movimento ossigenante del pensiero ispirato alla dialettica hegeliana; il metodo analitico, per disegnare più consapevolmente idee e concetti che guidano il nostro agire; lo sguardo fenomenologico, per osservare sospendendo il giudizio; l’interpretazione ermeneutica, che ci supporta nell’acquisire consapevolezza dei significati che doniamo alla nostra vita spesso in maniera implicita).
Chiave, compito e competenza importante del vostro partner di pensiero è far confluire questa ricchezza in pratiche attuali, semplici ed efficaci per persone ed organizzazioni: le possibilità sono molte, dai workshop per team e gruppi di lavoro al Coaching socratico per Manager e Leadership team, dalla Philosophy for Community per team ed organizzazioni, al Philosophical Counseling individuale. Perchè organizzazioni e persone possano fiorire in questo mondo che cambia.
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THIS IS ME. Il coraggio del cambiamento
Il desiderio di scoprire chi siamo, la determinazione di realizzarlo.
Giovedì 11 Giugno live sul profilo Instagram di GirlsRestart ho avuto il piacere di dare il mio contributo a questo progetto così generoso e generativo. Nella forma di un aperitivo virtuale dal tono informale, mi sono confrontata con l’eccezionale Alessandra De Carlo in una chiacchierata su temi molto cari ad entrambe.
Ne è scaturito un dialogo ricco di amore per l’umano e per il suo sviluppo, pratiche di coaching e counseling a supporto delle organizzazioni, storie di cambiamento e di nuovi inizi.
Percorsi di evoluzione reali, i nostri, che attraverso decisioni ed il superamento di difficoltà e bias ci hanno condotto a disegnare una vita in cui “testa, cuore e pancia” (utilizzando le belle parole di Alessandra) potessero andare all’unisono.
Riprendendo il teaser dell’intervista:
“Cosa c’entrano la filosofia, la tecnologia, il coaching e una piscina termale? Ce lo raccontano due donne appassionate di persone e cambiamento. Scopriamolo con Alessandra De Carlo, mamma, moglie, executive coach e imprenditrice e Chiara Sivieri, filosofa, Philosophical Counselor ed Enterprise Relationship Manager in LinkedIn.”
Tornerò con approfondimenti dedicati sulla ricchezza dei contenuti che abbiamo solo toccato in questo dialogo ma, per ora, vorrei concludere condividendo almeno due spunti che mi porto a casa da questa bella esperienza:
- l’importanza ed il valore di un network, una rete di relazioni supportive. Oltre alla conoscenza della splendida Alessandra, lavorare dietro le quinte alla preparazione del live mi ha consentito di conoscere molte altre splendide persone e professioniste, con cui poter progettare insieme e collaborare in futuro;
- un ulteriore segnale a conferma di quanto la sincronicità inizi a farsi sentire nelle nostre vite proprio nel momento in cui decidiamo di prenderne in mano il divenire, per disegnarle in maniera consapevole ed autentica.
Su quest’ultimo aspetto, mi piace ricordare le parole di Rollo May, uno dei padri del Counseling centrato sulla persona:
“La natura fornisce l’aiuto delle sue forze a chi ha iniziato un cammino costruttivo; si innesca una progressione geometrica, nel senso che più la personalità si risana più guadagniamo in salute.”
Rollo May, da “L’arte del Counseling”Dunque… buon restart a tutti noi!
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Girls Restart: una community per la ripartenza femminile
Tutto è iniziato un mese e mezzo fa. Eravamo ancora nel bel mezzo del lockdown quando una cara amica e professionista che stimo molto mi ha coinvolto in un gruppo whatsapp: al suo interno, professioniste con profili e competenze diversificati hanno iniziato un dialogo su un tema che è emerso fin da subito come fondamentale e prioritario. La necessità di fare qualcosa a sostegno delle donne per l’ormai prossima ripartenza post-quarantena.
La volontà di dare il proprio contributo e di mettere a fattor comune le proprie competenze, unitamente al gran lavoro fatto in maniera spontanea e con entusiasmo da moltissime partecipanti, hanno fatto evolvere in meno di un mese l’iniziativa nata dall’intuizione e dal carisma di Barbara Cominelli, dandogli la forma di una community al femminile per il restart ed il sostegno lavorativo. Che cos’è dunque Girls Restart?
Girls Restart è uno spazio aperto, libero, digitale per le donne che hanno voglia di fare rete, contribuire alla ripartenza e donare tempo ed esperienze per ispirare, accompagnare, rinnovare e sostenere altre donne affiche’ possano crescere, vincere le proprie sfide e realizzare i propri sogni lavorativi.
Dall’articolo di Grazia del 28 maggio 2020. Girls Restart: una community al femminile per la ripartenza e il sostegno lavorativoEssere parte di questa community fin dal suo esordio è stata ed è per me un’esperienza di grande arricchimento umano e professionale: la leadership diffusa ed i valori fondanti la rendono un terreno fertile, ricco di autenticità e generatività. L’ambiente ideale dove far germogliare i propri talenti e creare al contempo le condizioni per farlo insieme. Quali sono i nostri valori?
Generosità: doniamo tempo, conoscenza ed esperienza.
Interdipendenza: crediamo nella interrelazione tra generazioni, percorsi e background diversi.
Resilienza: crediamo nella possibilità di reinventarci ed evolvere grazie al potere generativo della nostra rete.
Libertà: di proposizione condividiamo idee per dare un contributo attivo alla crescita della community e al cambiamento.
Sostegno: ci supportiamo e ci siamo le une per le altre. Sempre.
Moltissime le iniziative che stiamo disegnando e costruendo insieme giorno dopo giorno e su cui non mancherò di aggiornarvi nelle prossime settimane.
Nel frattempo, se anche voi condividete questi valori e desiderate entrare a far parte della community, potete iscrivetevi su www.girlsrestart.com
Ed infine… vi lascio una rassegna stampa di alcuni articoli che parlano di noi.
- Grazia – Girls Restart: una community al femminile per la ripartenza e il sostegno lavorativo
- Il Messaggero
- La Repubblica
- La Stampa
- Affari italiani
- Borsa Italiana
- Milano Digital Week qui e qui
E’ arrivato il momento di ripartire, insieme!
- Counseling & Coaching, People Caring, Philosophical Counseling, Philosophy, Philosophy for BUSINESS, Self-awareness & Growth
Filosofia e pandemia
A partire dalla seconda metà di febbraio 2020, l’Italia è stata il primo paese europeo ad essere tragicamente impattato dall’epidemia di COVID-19.
Nell’arco di un paio di settimane ci siamo trovati repentinamente a vivere due mesi in full lock down: un subitaneo strappo nel succedersi normale delle nostre giornate ci ha proiettato bruscamente in un nuovo contesto di drastico isolamento sociale.
Chiusi nelle nostre case, abbiamo assistito al dispiegarsi degli eventi scadenzati dal ritmo incalzante di notiziari ed aggiornamenti che, soprattutto nelle prime settimane, ci comunicavano con costanza uno scenario dai contorni sempre più tragici. Proprio da qui, dall’isolamento e dall’intimità delle nostre abitazioni, ciascuno di noi ha dovuto far appello alle proprie risorse per riuscire a far fronte ad una situazione completamente nuova, che ha impattato profondamente le nostre vite.
Ed è proprio a partire da questo comune isolamento che, grazie all’iniziativa dell’Istituto Superiore di Filosofia, Psicologia, Psichiatria (ISFiPP) Counselor filosofici, Psichiatri e filosofi hanno messo insieme i propri contributi e hanno voluto testimoniare con le loro riflessioni come la filosofia li ha aiutati ad affrontare questo momento così complesso. Il risultato è stato questo numero speciale della Nuova Rivista di Counseling Filosofico, una risorsa ricca di spunti e strumenti per affrontare questa nuova era distanti ma vicini e rinnovati dal fertile confronto con pensieri in movimento.
Ho contribuito con piacere a questo progetto, troverete il mio articolo “Una pausa caffè con sé” a pagina 18.
” Questo è un numero speciale della nostra Rivista, speciale nel vero senso della parola. Non abbiamo mai avuto finora un numero così focalizzato su una fase critica della nostra società e della nostra cultura, e nello stesso tempo eterogeneo nei suoi contenuti. Ogni Autore ha cercato di esprimere se stesso in piena libertà, senza limiti di contenuti, pagine o argomenti.
La Rivista è diventata così un incredibile contenitore di idee, pensieri, riflessioni che potranno essere ulteriormente arricchiti e rielaborati nel futuro. Ciò potrà essere fatto solo nell’incontro fisico di noi persone, attraverso quel fondamentale canale di comunicazione che è l’incontro e la relazione, di cui siamo rimasti improvvisamente privati in questi mesi.”
Prof. Lodovico Berra, Psichiatra e Psicoterapeuta, direttore dell’ISFiPPTrovate la rivista a questo link, buona lettura e buon pensiero:
- Career Development, Diversity, Inclusion and Belonging, Learning & Development, Network | Eventi, People Caring, Personal Branding
Personal Branding inclusivo
Da circa un anno e mezzo lavoro come responsabile per la gestione delle relazioni con i clienti Enterprise per un’azienda che ho sempre molto ammirato anche quando ne ero semplice utente, soprattutto per la cultura ed i valori che mi era sempre sembrata trasmettermi.
E’ stato quindi per me un grande piacere scoprire come cultura e valori fossero davvero in primo piano anche una volta entratavi.
Fin dai miei primissimi giorni in azienda ho avuto il piacere e l’onore di collaborare ad un Employee Resource Group all’interno del dipartimento di Diversity, Inclusion & Belonging, ERG di cui sono oggi responsabile per l’Italia. La missione del progetto? Creare momenti di consapevolezza ed inclusione attorno ai temi della salute mentale e delle disabilità.
A tale scopo, una delle prime iniziative organizzate è stata l’Academy di Personal Branding per persone con disabilità: la filosofia che ha animato la mia partecipazione a questa iniziativa è stata la volontà di porre l’accento in maniera decisa sulla dimensione dell’inclusione e dunque su come poter valorizzare al meglio le diverse forme di abilità e talenti che le persone con disabilità possono portare sul lavoro, arricchendo di valore l’intero ecosistema.
Per approfondimenti ulteriori, vi segnalo l’articolo di DataManager online:
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- Career Development, Diversity, Inclusion and Belonging, Leadership | Management, Learning & Development, Network | Eventi
A lezione di antidiscriminazione
Che cosa possiamo fare per contribuire a compiere un vero passo avanti verso una società e un ambiente di lavoro più inclusivi?
La Responsabilità Sociale è un aspetto che ritengo imprescindibile per qualunque azienda che aspiri a creare reale valore per la comunità e società in cui si trova ad operare, valore quindi non solo economico ma multisfaccettato.
Perchè i valori non rimangano vuoti proclami ma acquisiscano consistenza e significato, un ruolo fondamentale è quello svolto dalle azioni che li rendono concreti e reali.
Nel febbraio 2019, in qualità di co-responsabile per l’Italia per un progetto di Diversity & Inclusion per la mia azienda, ho avuto il piacere di contribuire ad organizzazione e tenere la prima Academy di Personal Branding dedicata a persone con disabilità.
Per approfondimenti, a questo link trovate l’articolo che gli ha dedicato Vanityfair:
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