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PERCORSI INDIVIDUALI. A tu per tu con chi l’ha già fatto
Farà per me? Che cosa mi porterà? Spesso quando si desidera iniziare un percorso individuale sono tante le emozioni e le domande che ci accompagnano. Consapevole di ciò, condivido con piacere e con il consenso dell’interessata il dialogo di feedback con una consultante.
Qual è stata per te la cosa di maggior valore del percorso? Quali sono stati i benefici che hai riscontrato?
“Mi ha aiutato tantissimo a ricentrarmi. Sia come focus su quello che passo dopo passo dovevo fare ogni settimana, ma soprattutto i ragionamenti che abbiamo fatto insieme mi hanno ridato un po’ di fiducia in me stessa. La situazione che avevo vissuto aveva minato la mia sicurezza personale e la capacità di credere nelle mie possibilità.
Il fatto di essermi rifocalizzata, di avere preso coscienza di quanto di positivo avevo fatto, acquisire la capacità di dirlo a me stessa e di dirlo anche agli altri: questo è diventato parte del mio storytelling, della mia narrazione di me stessa, come il mio più grande successo.
E’ stata una nuova consapevolezza e anche il coraggio di assumere la mia prospettiva, poter dire ora “questa sono io”.”
C’è qualcosa che ti ha stupito?
“Mi stupisce oggi rivedermi nei primi incontri, dove ero emotivamente scossa, e invece vedermi adesso che sono serena. In poco tempo sono riuscita a cambiare, a mettere dei mattoni, ricostruire un po’ di fondamenta. Sì, mi stupisce soprattutto il vedermi oggi così serena.
Mi ha stupito anche l’accoglienza… con una persona che avevo appena conosciuto il riuscire ad aprirmi così tanto. E’ vero che lo abbiamo fatto su un piano professionale, ma quando racconti di te stessa, dov’è la differenza tra il piano professionale e il piano personale? Cerchiamo sempre di separare lavoro e vita privata, in realtà dov’è il confine?
Abbiamo parlato di lavoro ma questa sono io. Alla fine ti ho raccontato ed abbiamo fatto un pezzettino di percorso della mia vita insieme.
Ci sono molte pratiche diverse, il fatto che il nostro non sia stato un percorso di coaching, più direttivo o goal oriented, come lo hai avvertito?
“Inizialmente pensavo avrei avuto bisogno di una mentorship, di qualcuno che mi dicesse “fai così, prova così!”, le prime volte quando mi facevi ragionare sulle cose facevo fatica. Mi mancava la consapevolezza di dire “che cos’è il counseling filosofico? Che cosa vuol dire questa parola? Cosa lo differenzia? Che percorso io farò con Chiara?”.”
“Ancora adesso non riuscirei a darti una definizione su che cos’è il counseling… perché non è neanche una cosa che puoi spiegare così dall’inizio, poteva prendere tante strade differenti. Ti richiede quello sforzo in più di dover lavorare su te stesso… e grazie a questo ora le cose mi sono chiare, perché le ho proprio ragionate, ed oggi fanno parte di me e della mia storia. Perché dietro ognuna di queste cose c’è una parte di me, che è il lavoro che io ho fatto in tutti questi anni. Adesso ci credo veramente.
Una forma di maggiore chiarezza su chi sei, in un momento di difficoltà.”
…noi in particolare eravamo partite con il fil rouge di “una nuova narrazione di te stessa”
“Sì è così. Sono delle fondamenta che prima non avevo e che oggi ho. Mi hai aiutato veramente tanto.”
Il fatto di chiedere aiuto è una cosa molto difficile da fare. Poi con qualcuno che conoscevo poco…
Ho sentito che lo facevi volentieri, il piacere di donarsi e donare del tempo, di voler aiutare.”
Consiglieresti il percorso? A chi / per quali situazioni pensi possa essere più utile?
“Sì lo consiglierei, assolutamente. Perché le persone non si rendono conto di avere bisogno di aiuto ma tutti abbiamo bisogno di aiuto.
Lo consiglio in situazioni di indecisione o di incertezza, sia lavorative che personali, quando dobbiamo prendere una decisione. In qualsiasi momento della tua vita, nel momento in cui dubiti di te stessa o ti vengono a mancare delle sicurezze, perché per me è stato un ritrovarle.
Confrontarsi su se stessi, quello che fai e che ti succede, parlarne come abbiamo fatto noi, lo trovo utile comunque, io continuerei a farlo anche se il momento di difficoltà passa. E’ un momento di confronto che forse singolarmente non ci diamo.
E’ proprio un costruire insieme, prendere consapevolezza.
Il problema è che molte volte non si sa di averne bisogno, ed inoltre riuscire a saper scegliere tra le diverse discipline…anche se poi la differenza la fa sempre la persona.
Forse è proprio questo il Counseling Filosofico: il ritrovare una parte di sé che ogni tanto si perde e non ne siamo consapevoli.
Ci devo riflettere, mi piacerebbe poterla raccontare questa esperienza in poche righe, voglio provarci.”
Io ritengo ci sia proprio riuscita. Stare bene al lavoro: il benessere attraverso la cura. | Evento | Digital Talk
Lo scorso 11 Ottobre ho moderato un nuovo appuntamento dei nostri Caring Company Digital Talk Lifeed.
Il focus di questo nuovo dialogo è stato il benessere mentale attraverso la cura.Proprio il giorno prima, 10 Ottobre, si era celebrata l’annuale Giornata mondiale per il Benessere mentale, indetta dall’OMS per sensibilizzare le persone sull’importanza di dedicare cura al proprio ben-essere, un elemento essenziale nel determinare la qualità della nostra vita e delle nostre relazioni.
Attraverso i dati dell’Osservatorio Vita-Lavoro di Lifeed presentati dalla collega Martina Borsato ed i dati di altri importanti partner di ricerca quali l’Osservatorio HR del Politecnico di Milano, abbiamo toccato con mano quanto il prendersi cura di sé sia davvero un bisogno sempre più urgente e pervasivo: pensate che solo 1 persona su 10 infatti dichiara di “stare bene” su tutte le dimensioni (fisica, psicologica e sociale) che costituiscono il nostro benessere.
Ci siamo poi confrontati con le nostre ospiti per approfondire le iniziative ed azioni messe in campo da alcune eccellenze aziendali: con Arianna Conca di Chiesi Group e Raffaella Maderna di Lundback abbiamo parlato del ruolo del Management e della Leadership, dell’importanza dell’ascolto, e dei programmi di supporto messi a disposizione dalle aziende.A questo link potete visualizzare il dialogo richiedendo il video dell’evento on-demand: Video Dialogo “Il benessere mentale attraverso la cura”.
Per commentare e/o condividere, ecco il link al post LinkedIn:
Ci vediamo il 17 Novembre per il prossimo Dialogo Caring Company!
Che cosa vuol dire aver cura di sé?
E così siamo già arrivati alla seconda settimana di Agosto.
Dopo mesi di duro lavoro in cui ci siamo concessi solo poche pause per noi stessi e magari anche dopo l’ultimo, pesantissimo sprint di Luglio necessario per riuscire a chiudere in tempo le attività prima della pausa estiva.Salutandoci per poi ritrovarci a Settembre, per questo mese ho deciso di dedicare attenzione a un tema che credo sia fondamentale – ancora di più in questo periodo dell’anno.
Parleremo quindi oggi di CURA DI SE‘.
Da sempre quello che i filosofi fanno è interrogarsi sulle cose del mondo e della vita, sul senso e i significati, mettendo di continuo in discussione il sentire comune e quelle nostre convinzioni che dapprima si sono cristallizzate in certezze ed in seguito sono divenute delle vere e proprie “verità”, che in quanto tali iniziamo a dare per indubitabili e scontate.
“Che cosa vuol dire aver cura di sé?” è una domanda fondamentale, di quelle che ci toccano nel profondo e che per avere risposta chiama subito in causa un’altra domanda, ossia “che cos’è la cura?”.
Ve lo siete mai chiesto?Secondo Martin Heidegger la Cura é una modalità primigenia della nostra esistenza come esseri umani: una modalità che caratterizza e connota il nostro modo di stare nel mondo e nella vita. La modalità per eccellenza, attraverso la quale ci relazioniamo con quello che ci circonda ed il nostro stesso esistere ed attraverso la quale possiamo progettare la nostra vita in maniera autentica.
Partiamo allora da qui, prendiamo consapevolezza di questa constatazione esistenziale: la cura è una modalità primaria con cui noi esseri umani siamo-nel-mondo.
Attenzione però, perché lo è nella forma della possibilità e non della necessità. Che cosa vuol dire? Che fra le molte possibilità a nostra disposizione c’è anche quella di prenderci cura di noi stessi… ma che sta a noi sceglierla!
Ecco perché voglio proporvi ora tre domande chiave, importantissime per una prima riflessione personale e presa di coscienza:Ed in caso di noncuranza… lo state facendo in maniera consapevole e deliberata, lo avete quindi scelto, o “vi sta semplicemente accadendo“?
A questo punto, altrove avreste probabilmente trovato “3 modi con cui prendervi cura di voi stessi” o “5 magici trucchi per il vostro benessere”… ma io credo poco alle ricette preconfezionate!Quando parliamo di persone e di vita, ciò a cui deve essere data voce è il vissuto, l’esperienza, il sentire e la competenza esistenziale che tutti noi abbiamo, diversi ed unici per ciascuno.
In questa breve riflessione in tre momenti nel mondo della cura di sé, vi propongo così un’ultima domanda, volutamente volta a interpellarvi nella vostra verità esistenziale proprio in queste torride giornate di metà Agosto.
Eccola:Provate a rispondervi ora.
Potrebbe valerne la pena proprio per approcciare con consapevolezza, chiarezza e presenza qualunque cosa abbiate deciso di dedicare a voi stessi nelle prossime settimane.
Buona riflessione, buone vacanze e… arrivederci a settembre!
Abacorn-manifesto: le radici del metodo
Assistiamo oggigiorno ad una vivace proliferazione di pratiche dedicate allo sviluppo personale, alla crescita, alla formazione di persone e team, al cambiamento, all’orientamento di carriera ed al supporto in situazioni complesse. Segno evidente di una domanda in crescita, riscontrabile sia a livello individuale che aziendale.
Già nel XVI secolo il noto filosofo induttivista Francis Bacon affermava che “scientia potentia est”, sapere è potere. Ricontestualizzando questa affermazione nel nostro mondo contemporaneo, se da un lato la quantità e varietà di informazioni e pratiche accessibili ha moltiplicato in maniera esponenziale le nostre possibilità conoscitive, dall’altro ha reso più difficile il compito del farsi strada tra esse, per scegliere in maniera informata e consapevole.
Ecco perchè ritengo deontologicamente importante dedicare questo breve articolo a condividere alcuni tratti chiave dell’approccio metodologico ed epistemologico che anima le pratiche riflessive, il Counseling Filosofico e le pratiche consulenziali di abacorn. Benchè le pratiche vengano disegnate e realizzate in maniera personalizzata sulla base delle esigenze dell’interlocutore, degli obiettivi e dello specifico contesto di riferimento aziendale, è possibile rintracciare, trasversale ad esse, un fil rouge sempre presente. Una sorta di DNA composto da valori profondi e da un insieme di sistemi di riferimento fondamentali.
Nei miei studi universitari ho avuto il privilegio di essere allieva del compianto filosofo G. Giorello e del Prof. C. Sinigaglia, laureandomi in Epistemologia delle Scienze Umane e Filosofia della Scienza: un’indagine critica dei fondamenti, dei presupposti e dei metodi è dunque sempre stata per me condizione preliminare imprescindibile per vagliare validità ed efficacia di qualsiasi forma di impresa umana, gnoseologica e/o pragmatica.
In linea con tale convinzione personale e forma mentis professionale, condivido quindi sinteticamente alcuni assunti fondamentali in cui le pratiche di abacorn affondano le proprie radici, nutrendosi di / facendosi guidare da:
– una concezione complessa e positiva dell’essere umano, concepito come un essere bio-psico-sociale. La realizzazione delle potenzialità e possibilità della persona ed il suo ben-essere sono posti al centro delle pratiche, adottando un atteggiamento di fiducia nei confronti delle capacità e risorse personali (paradigmi della complessità e del Counseling Umanistico);
– un atteggiamento filosofico ed insieme una modalità dello stare-in-relazione in maniera empatica, autentica ed evoluta. Che cosa significa? Porsi in un atteggiamento filosofico vuol dire porsi in un atteggiamento di ricerca condivisa, di esplorazione, al contempo di confronto e di incontro, essere da stimolo ad un pensare insieme, un pensiero dialogico. Mettere l’accento anche sulla dimensione relazionale è il necessario complemento di un atteggiamento filosofico che sceglie consapevolmente di essere ‘sensibile‘, attento all’Altro, mettendo in campo e a disposizione capacità e soft skills modellati in anni di lavoro ed esperienza professionale ed attraverso il trienno formativo da Counselor;
– una forma di consapevolezza essenziale delle dinamiche relazionali, che rende necessario per il consulente un serio, preliminare e profondo lavoro di conoscenza ed analisi di sé non auto-condotta. Su questo punto, tra le offerte formative disponibili la mia decisione è stata quella di specializzarmi in Philosophical Counseling & Practices presso la SSCF – Scuola Superiore di Counseling Filosofico, la prima e più antica scuola in Italia, fondata nel 1999 e diretta tutt’oggi dal Prof. Lodovico Berra, Medico specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta e Counselor Filosofico. Ciò che ne deriva è da un lato il pieno rispetto degli strumenti, ambiti e metodi delle discipline psicologiche con le quali, nell’ottica di una complementare multidisciplinarietà, si intrattiene un fertile dialogo, e dall’altro al contempo una forte differenziazione da esse: le pratiche di abacorn non sono pratiche di tipo psicologico;
– un’intrinseca apertura alla interdisciplinarietà ed al dialogo con le più contemporanee scoperte scientifiche, teorie e pratiche della formazione aziendale, della Leadership e del management;
– una ricchissima, feconda tradizione millenaria di teorie e metodologie propriamente filosofiche, che connotano in maniera specifica le pratiche ed a cui poter attingere di volta in volta con flessibilità;
– una personale, diretta ed articolata esperienza in azienda: da oltre 14 anni lavoro come Responsabile presso grandi aziende multinazionali, brand all’avanguardia nel campo dell’innovazione, della consulenza e delle risorse umane, in cui quotidiana è l’interazione strategica con Manager ed Executives delle più importanti aziende italiane. Un punto di osservazione pragmatico privilegiato che ha consentito di forgiare una prospettiva personale unica, che tiene insieme Humanities e Digital, pragmatismo e vision, business acumen e sensibilità filosofica.
Un ultimo spunto di riflessione.
Coloro che bazzicano in contesti Business sanno benissimo quanto sia fondamentale, per porsi come attori efficaci in un mercato altamente competitivo, definire in maniera chiara il proprio posizionamento.
Quanto ho voluto qui proporre è in realtà qualcosa di lievemente differente: condividere i tratti salienti della postura esistenziale che alimenta le pratiche di abacorn. Perchè sia possibile comprendere non solo che cosa faremo insieme, ma anche chi incontrerete.
Formazione, Business e Filosofia: l’alba di una nuova collaborazione
I periodi che precedono l’avvio ed il lancio di nuovi progetti sono spesso fasi di gestazione in cui intenso è non solo il lavoro pragmatico perchè questi possano vedere la luce, ma anche il lavorìo interiore, lo sviluppo e l’evoluzione personali. Ciò è tanto più vero quanto più questi progetti siano sentiti come propri, rilevanti per la propria realizzazione esistenziale autentica.
Grazie anche al lavoro di continuo aggiornamento professionale interdisciplinare degli ultimi mesi, questo nuovo anno porta subito con sè una bella novità. Con piacere vi condivido l’avvio di una nuova collaborazione che mi vedrà, da Gennaio 2021, Docente per il corso di Filosofia nelle Aziende e nelle Organizzazioni presso la Scuola Superiore di Counseling Filosofico (SSCF) di Torino, dipartimento di Filosofia applicata dell’Istituto Superiore di Filosofia Psicologia Psichiatria (ISFiPP).
Una nuova, bella responsabilità in cui esperienza di Business, Filosofia e Formazione potranno danzare in dialogo sulle tre dimensioni, confluendo in una dinamica ed innovativa proposta formativa.
Nuove pratiche riflessive per lo sviluppo personale consapevole, wellbeing, lifelong learning e ‘reskilling’ delle capacità.
Per saperne di più sul Master, il calendario, il programma e le modalità di iscrizione, potete trovare maggiori informazioni qui e cliccando sull’immagine sotto: